Il Prof Emigrante – Anno III – Parte III – “Rotolando verso Sud”

PhotoDay 274

Terre d’Abruzzo

03/06/2019

Ultimo weekend lontano da casa, che poi è in realtà solamente il terzo dell’intero anno scolastico. Soprassediamo.

Magistralmente incastrato fra impegni scolastici di fine anno, picchi di stanchezza con malanni assortiti e festeggiamenti familiari a cui a malincuore non ho potuto partecipare, il weekend si è incentrato sulla magia del raduno nazionale annuale di Fantacalcio, a Villarosa di Martinsicuro (TE) a cui, dopo oltre 3 anni di assenza, sono stato come sempre felice di partecipare.

Non storcete il naso, tutti noi abbiamo uno scheletro nell’armadio che tiene vivo il fanciullino pascoliano* che è in noi.

Così, come al solito in questi casi, la faccio breve e vi lascio alle corpose didascalie delle foto.

Il prof emigrante
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NOTE
*Quando cito Pascoli, tendo naturalmente a toccare materiali ferrosi, mimare appendici bovine con le dita e/o strofinarmi le zone nobili del corpo. E’ un residuo delle centinaia di volte in cui alla maturità ho sentito elencare senza alcuna pietà la sfilza di tragedie infantili alle quali è sopravvissuto

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1/20

In Abruzzo c’è il mare. Ma questo lo sapevate già. In particolare questa è la punta di un molo dove un pescatore pochi minuti prima ha tirato su un sarago di 20 cm e con estrema cura gli ha tirato via l’amo dalla bocca per poi gettarlo nel secchio. Sbatteva disperatamente in cerca di acqua. Ho avuto l’istinto di liberarlo incorrendo nella furia del pescatore, ma l’ho dovuto sopprimere.

L’indomani sera, a cena, ci siamo rivisti in altre condizioni. No, non parlo del pescatore.


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2/20

Il molo di cui sopra. Vedete il cielo azzurro? Bene era venerdì tardo pomeriggio, il sole si è affacciato così sfrontatamente dopo un breve temporale, per poi sparire definitivamente.

In questo preciso momento, al paesello siamo sotto un temporale con tuoni e fulmini. E’ arrivata l’estate in tutta Italia, qui evidentemente ci metterà qualche giorno in più.


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3/20
(Bonus track)

Nel frattempo, a CasaGiù, succedeva questo.

(L’autore dello scatto straordinario è indicato nella foto)


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4/20

Ma soprattutto, sempre a CasaGiù, un pregevolissimo Maestro delle arti della lavorazione del ferro e dell’alluminio, degno della Corte del Sultano, chiamato a riparare un problema che egli stesso ha creato 15 anni prima (“Tranquilli, appena tornate dal viaggio di nozze, vi risolvo il problema”), ha trovato questa splendida soluzione che non farà altro che far dormire a Lei sogni tranquilli finché uno dei nostri genitori non interverrà in questa mia settimana di lontananza.

25 telefonate di disperazione reciproca. Ed ha persino chiesto di essere pagato.


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Non pensarci, Prof Emigrante, non pensare a quel folle artigiano. Guarda quanto è bello il mare. Quanto è profondo. Quanto sarebbe difficile recuperarne il corpo.

(No, scherzo, nessun istinto omicida alberga in me)


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6/20

L’hotel che ci accoglie dal 2001, ha vissuto momenti divertenti in piscina. Non quest’anno. Del resto se gli unici due individui che hanno avuto il coraggio di immergersi venivano dalla Polonia e da Londra, un motivo ci sarà.

Il costume in valigia era venuto senza troppe pretese, non ho dovuto rincuorarlo


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7/20

E con questa, basta foto del mare.

Che poi, a detta dei locali, non è un gran ché.


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8/20

Andiamo alla vera essenza dell’Abruzzo, alla magnificenza di una terra che vive di eccellenze, di opere d’ingegno, di orgoglio delle proprie tradizioni e di antica maestria nella produzione delle delizie che ci allietano in un sol colpo tutti e cinque i sensi…


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9/20

… gli arrosticini!

(non servono ulteriori parole, al massimo qualche belato di stima)


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10/20

L’indomani mattina, tutti in spiaggia, ma ovviamente nessuno in acqua. Questo è il massimo che il cielo ci ha concesso.

Nemmeno gli immancabili turisti germanici o i due pullman di attempate sciùre venete che condividevano la struttura con noi, hanno osato tanto.

Poco male, del resto, non siamo mica qui per giocare con l’acqua!


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11/20

Ma perché non ingannare il tempo con del sano beach volley?

Partita di epicità fantozziana: vi risparmio le storie degli acciacchi di una quindicina di over 40 che si accartocciano sulla sabbia gelida, storte e legamenti che volavano via come se piovesse, un coraggio da leoni nel lanciarsi in salvataggi miracolosi e nella conseguente ricerca dell’aiuto dei compagni di squadra per riuscire a rialzarsi.

Sappiate che il vostro prof emigrante, i cui piedoni 44 troneggiano nella foto sotto un pantaloncino vistosamente azzardato, ne è uscito integro.

P.S. Dimenticate la partita di beach volley di Top Gun, please.


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12/20

Non ho volutamente indugiato sui piatti dei pranzi e delle cene, tutto monotematicamente marittimo, o sulle altre attività che ci hanno accompagnato nel weekend.

Però mi piace ricordare questa ‘nduja portata da un amico calabrese come un extra che, apparsa durante la cena di gala, ha iniziato a venire spalmata sul pane, fra un’insalata di mare e una frittura di pesce, rubando con semplicità la scena a portate di norma ben più prestigiose.


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13/20

E così, nel perdurante grigiore generale, tutto giunge ad una conclusione.

Mentre tutti tornano alle loro case, io torno tristemente al paesello.

E’ troppo presto, devo inventarmi qualcosa…


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E sia, facciamo un mini giro d’Abruzzo.

Partiamo da Pescara: una città normale con il lungomare di una città di mare.

Oppure, una città di mare con alle spalle una città normale.

Insomma, strano vedere i lidi balneari e la città insieme, è qualcosa a cui non ero abituato.


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Sempre a Pescara, il “Ponte sul Mare”.

Design avveniristico, panorama interessante, un sacco di gente che passeggiava o faceva jogging e soprattutto un improvviso movimento che mi ha fatto scendere giù immediatamente cercando di mantenere la dignità.

Fra l’altro, mattinata di comunioni e cresime; in quel lungomare si alternavano gente elegantissima e signori in ciabatte e pantaloncini. Spesso parlavano insieme creando simpatici ensemble.


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16/20

Seconda tappa di giornata, Sulmona.

Paese gioiello, incastonato nell’appennino ben più del mio. Famoso per… beh, lo sapete, altrimenti cosa ci sarei andato a fare?


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17/20

Il nuvolone nero sulla destra, però, non avrebbe tardato a farmi capire chi comanda.

Quindi, via quasi subito. Con un po’ di dolce shopping alle spalle e degli scorci davvero interessanti, è uno di quei posti per i quali mi ripropongo di tornare con Lei e soprattutto Loro (che mi faranno spendere una barca di soldi nelle varie fabbriche di confetti)

Quanto sono buoni!


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18/20

Il Lago del Fucino

“Quale lago?” direte voi. Si quello nella foto, evidentemente “non state pensando quadrimensionalmente” (cit.).

Fino al 1878, la piana di Avezzano era un unico grandissimo lago


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19/20

Ultima tappa, il castello di Celano.

Una fortezza medievale, ricostruita quasi per intero dopo il terremoto del 1918, adesso adibita a museo.

Visita interessante, panorama mozzafiato. Inoltre mi ha permesso di sfruttare il foglio di accesso gratuito per docenti, il che non è mai una cattiva idea


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20/20

Il posto era completamente buio, salvo la scarna luce che entrava dalla finestrella in fondo. Ho fatto la foto adoperando il flash.

Riuscite anche voi a vedere quello che vedo io?


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foto in più/20

Bonus track e grande problema. Questo è quello che ho trovato nel freezer di CasaSu al mio rientro.

Ora, come ne vengo a capo?


Continua nel MiniDay 278 – Pensieri pericolosi

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