Il Prof Emigrante – Anno III – Parte III – “Rotolando verso Sud”

Day 255/2

Il rumore di fondo (post faceto del giorno)

15/05/2019

Domenica notte ho dormito poco, complice la solita puntata notturna antispoiler del Trono di Spade.

Lunedì notte ancora peggio, sia perché la sveglia era alle 04.30 per poter prendere il volo delle 6.25, sia soprattutto perché la mia cara signorinella è in pieno tourbillon delle feste di compleanno di terza media che, da un paio di mesi a questa parte, vengono organizzate in un pub di un centro commerciale, con appuntamento alle 20.00, senza genitori del festeggiato e ora di ritiro dei preadolescenti indefinita.

Preferisco tralasciare i miei ricordi delle feste di terza media, dove si cominciava (“gli altri” cominciavano, per l’esattezza, io vivevo i miei secoli bui) con gesti timidi a… beh, lo sapete, no?

Preferisco anche rimandare ad un post futuro le mie inevitabili problematiche di padre siculo geloso della propria intoccabile principessa. Mi limito a dire che si è fatta venire a prendere alle 23.30 (ed erano tutte fuori dal pub!), per cui fra una stanchezza e l’altra, la notte fra domenica e lunedì ho dormito appena 3/4 ore.

Quindi, con maggiore decisione del solito, sono caduto in un sonno profondo appena allacciata la cintura di sicurezza dell’aereo e leggenda vuole che, quando dormo male, ultimamente, Lei mi riporta come io emetta qualche… ehm…  esternalità acustica non propriamente piacevole. Insomma, mi sta capitando di russare quanto una segheria del Wyoming.

Così, dopo il decollo (del quale anche stavolta non mi sono accorto) mi auto-sveglio, sentendo che stavo per iniziare il mio personale show.

Non ridete, è vero, durante la fase REM mi si instaura una sorta di autocoscienza impercettibile in altri momenti del sonno. Con un movimento brusco mi risollevo, vedo che la signorina accanto, una ragazza bionda sui 25 anni dai lineamenti fini e delicati, mi guarda un po’ storto, ma, come dicono a Gomorra, “Chest’è!” (“Sticaz…” nel resto del mondo).

Mi riaddormento e mi risento russare. In modo più delicato, però; mi congratulo con me stesso per la dolcezza del suono, e continuo a dormire. Apro la coda dell’occhio destro e vedo la signorina con la testa reclinata all’indietro e le mani sul volto. Che sarà stato mai?

Dopo qualche minuto, vengo svegliato da un po’ di turbolenza e da quei benedetti profumi Ryanair a 20 euro. Ho bisogno di maggiore comodità: mi sistemo il giubbotto come un cuscino e mi rigetto alla mia sinistra, sentendomi “russicchiare” di nuovo, un po’ più forte di prima.

Piccolo particolare, però… ho gli occhi ancora aperti.
Qualcosa non quadra.

Mi giro.

La giovine e dolce ragazza al mio fianco dormiva con la bocca spalancata e la testa all’indietro, un filo di bava – si, giuro, le colava dall’angolo della bocca (dal mio lato!) – e improvvisamente…

ROOOOOOOOOONF!!!!

Un grugnito da cinghiale affamato.

Era lei, sin dall’inizio. E si è girato tutto l’aereo!

Così, dopo questo momento di piacevole consapevolezza sociale, ho dormito lo stesso, con la tranquillità che qualunque rumore avessi prodotto, la dolce fanciulla dalle tonalità possenti mi avrebbe coperto!

Il resto del volo… beh, non mi ricordo più nulla, dovevo davvero recuperare tanto.

Il prof emigrante

 


Continua nel Day 256 – L’editto bulgaro

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