Il Prof Emigrante – Anno III – Parte III – “Rotolando verso Sud”

Day 324

Partinico: Primo contatto

24/07/2019

Ieri trasferta in costa Ovest, ho preso qualche appunto per voi.

1. La scuola. Mediamente ben tenuta, grande, c’è posteggio in abbondanza, all’ingresso del paese e vicino sull’autostrada, purtroppo, però, nessuno di quelli che contano a ricevermi. La madre di un potenziale alunno è uscita dalla segreteria correndo ed urlando. Non è un buon segno.
2. Il paese. Non è certo il paesello appenninico, ma un bestione parecchio più grande. Da noi lo si definisce “paesazzo“, senza accezione negativa: grande in dimensioni e popolazione, pur mantenendo l’anima della piccola comunità. Lo conoscerò con il tempo. Segno… da interpretare.
3. Il mare. Finalmente siamo a due passi, non più di una decina di km. Forse prenderò casa in uno dei paesini della costa, ma solo se troverò quella giusta… avete presente Montalbano, vero? In ogni caso, sembrano borghi abbastanza carini (oddio, non quanto i nostri ad Est, ma il panorama – come quello della foto – spacca)(mamma mia, come parlo giovane!). Segno positivo.
4. Palermo. Attraversata 4 volte la temuta circonvallazione dal “traffico tentacolare e vorticoso, che ci mette famigghia contro famigghia“, si è fatta apprezzare soprattutto per la (veloce) pausa pranzo alla Kalsa, in una friggitoria – divina – dove si mischiavano, in modo improbabile e meraviglioso, professionisti, ragazzi di buona famiglia e certi individui… ehm… estremamente caratteristici. Segno così così, per guidare a Palermo servirebbe una patente a parte.
5. L’avvocato ricorsista. Decisa e determinata nei video in rete, cordiale ed affabile di presenza. Mi sa che continuerà a disturbare il mio sonno ancora per altro tempo. Buon segno.
6. La strada. Lunga, quasi 3 ore da casa, piena di interruzioni, cambi corsia e rallentamenti: praticamente una “trazzera” di campagna. La Sa-Rc, tanto bistrattata in passato e tanto efficiente adesso, sarà un miraggio che ricorderò fra le lacrime. Pessimo segno.
7. Lei. Stavolta ha accettato di vivere il “primo contatto” con la nuova realtà insieme a me, dodici ore di trasferta giornaliera, di cui otto trascorse in auto. E mi parla ancora. Ottimo (ed insperato) segno.

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NOTE

Bonus track: La terza e più grave piaga della Sicilia

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