Il Prof Emigrante – Anno III – Parte III – “Rotolando verso Sud”

Day 315

I vantaggi della deregionalizzazione al Sud

14/07/2019

Da giorni sento i colleghi meridionali inveire contro la regionalizzazione, leggo genitori del sud preoccupati per la prevedibile diminuzione delle risorse scolastiche per i propri figli, i precari delle regioni subpadane paventare il timore di restare imprigionati nei confini di un ruolo regionale, gli studenti del sud (e del nord) (e del centro) fregarsene allegramente perché di tutto questo movimento di protesta non passa proprio nulla da instagram.

Io, in questa sede, vorrei invitarvi a ragionare.
Sarà davvero un problema per il Sud? O avrà ragione quel qualcuno, – adesso non mi ricordo chi, mi scuserete – che sosteneva che magari la regionalizzazione potrebbe rappresentare uno stimolo per “impegnarci forte” e colmare finalmente il divario evidenziato dalle Invalsi derivante dalla nostra congenita incapacità didattica? In che direzione potrebbero quindi muoversi le autonomie regionali del Sud? Quali provvedimenti potrebbero adottare?
Considerando la prevedibili limitatezza della risorse che avremo a disposizione, ho fatto una breve lista di investimenti a costo quasi zero che migliorerebbero il livello dell’istituzione scolastica nella mia Sicilia:
La foto del presidente. Quella del commissario Montalbano sostituirà quella del Presidente Mattarella in tutte le presidenze, magari accompagnata da una didascalia di alcune delle sue frasi più celebri e dal messaggio chiaro: “Un autentico cretino, difficile a trovarsi in questi tempi in cui i cretini si camuffano da intelligenti.” Starà poi al singolo dirigente decidere se apporla alle proprie spalle o meno.
Prolungamento della durata della ricreazione, ma solo se nel bar della scuola viene servita la granita, in omaggio ai tempi tecnici necessari per la degustazione.
Ingressi alla seconda ora. La “coppola” della brioche annessa alla granita, se omaggiata al docente, può sostituire la firma del genitore.
Personale ATA. La riconversione dei forestali in personale ATA, con licenza di sparare a salve nelle scuole di campagna per intimorire studenti ripetenti e cacciatori di frodo.
Ruolo regionale. I docenti assunti in ruolo regionale dovranno obbligatoriamente svolgere il primo anno di prova in modalità itinerante: un mese per ogni provincia per apprezzarne la diversità,valorizzare il territorio negli anni a venire, imparare il dialetto e le ricette tradizionali in un’ottica di arricchimento a 360°.
La durata delle ore di lezione. La singola unità oraria scende a 55 minuti anziché 60 (o 45 in luogo di 50), in modo da consentire in ognuna di esse un tentativo di risoluzione della diatriba fra arancinO e arancinA
Riduzione del range dei voti: si potranno mettere solo numeri pari. Gli statistici di Palazzo dei Normanni hanno rilevato di poter risparmiare oltre metà del tempo necessario per gli scrutini di Giugno eliminando il 5 in modo da poter andare al mare già nel primo pomeriggio.
Bonus merito per gli studenti. Alla terza bocciatura si può lasciare la propria firma nella walk of fame del corridoio centrale o, a scelta, piantare un ficodindia in cortile sulle cui “pale” potrà consegnare alla gloria eterna l’incisione dei voti degli anni trascorsi.
Bonus merito per i docenti. una vigorosa pacca sulla spalla in pubblico, perché dobbiamo insegnare ai ragazzi il valore dell’orgoglio dei propri risultati acquisiti indipendente da eventuali conseguenze economiche.
Valore del titolo di studio. viene elevato di un grado ad ogni livello: diploma in terza media, laurea dopo le superiori, dipendente regionale alla laurea. (Così ai concorsi nazionali li freghiamo tutti!)
Rivisitazione del contributo scolastico. Un nuovo ponte fra famiglie e istituzione: metà in denaro, metà in natura da consegnare in momenti strategici, in modo tale da trasformare gli incontri scuola-famiglia in monumentali scampagnate nel cortile della scuola, limitando a suon di salsicce e vino gli screzi post pagella.
Passaggio dal preside-sceriffo al collaboratorescolastico-ranger, con potere di disporre a suo insindacabile giudizio della buona e della cattiva sorte degli studenti messi al palo per motivi disciplinari.
Staff della presidenza. Scelto con criteri oggettivi di autocontrollo, una media pesata fra il grado di abbronzatura settembrino e il giro panza alla fine delle feste natalizie.
Il Dirigente Scolastico elettivo, scelto fra i docenti dell’istituto a conclusione il collegio docenti finale dell’anno precedente attraverso un selettivo ed appassionante torneo di briscola a chiamata.
Ecco, non ci vedete anche voi una scuola migliore in un futuro migliore?

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