Day 209
Enigmistica
29/03/2019
Trova l’errore concettuale nella successiva sequenza di azioni:
1 – Una ragazzina si comporta in modo palesemente irrispettoso nei confronti di una insegnante, apostrofata come “colei che fa buon brodo“, con condimento di bestemmione da portuale livornese sessantenne.
2 – L’insegnante registra una nota disciplinare, per la ragazza non è la prima e neanche la seconda. (probabilmente è in corso una “raccolta punti” clandestina in quella classe)
3 – Vista la reiterazione dei comportamenti spiacevoli, il coordinatore convoca il consiglio di classe straordinario, come da regolamento di istituto. Perché lo faccia nel giorno più scomodo possibile per tutti, resterà un mistero.
4 – il consiglio di classe, per nulla contento di doverlo fare, si riunisce e delibera la sospensione della studentessa per qualche giorno (con obbligo di frequenza, nel caso non raro che la sanzione possa presa dallo studente con l’entusiasmo di una vacanza supplementare)
5 – Il genitore e la studentessa partecipano al consiglio di classe, ponendosi con l’animo dei disertori di fronte alla corte marziale.
6 – Gli insegnanti espongono la motivazione del provvedimento (peraltro, il brodo non è affatto buono, in quanto il volatile in oggetto non ha più di 35 anni) (il ché le avrà fatto ancora più male).
7 – Il genitore incassa e prende atto senza battere ciglio. Si intuisce solo un sospetto tic nervoso al ciglio inferiore destro. Notiamo che tiene la mano della figlia.
8 – La ragazzina cerca di discolparsi adducendo brillanti motivazioni (“vi giuro, ho detto “gallica“, parlavo della nonna del mio fidanzato di origini francesi”)
9 – Il consiglio di classe si scioglie senza feriti, con la promessa da parte del genitore di una severa reprimenda non appena usciti dall’istituto.
10 – Il genitore e la studentessa si allontanano dall’istituto abbracciati e sorridenti e si fermano a mangiare insieme un bel pezzo di pizza alla rosticceria vicino scuola.
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Note
1) NATURALMENTE, quanto scritto non è riferibile ad alcun fatto realmente accaduto quest’anno durante la mia attività didattica, pertanto è frutto di pura fantasia, anche se ovviamente, da qualche episodio di vita vissuta avrò tratto ispirazione.
2) Mi scuso con i portuali livornesi sessantenni nel caso in cui abbia intaccato il loro onore e la loro spiccata religiosità.
3) Si, dal punto di vista della valenza educativa qualcosa deve essermi sfuggito.
4) Infine, lo ammetto; ho un pelino romanzato la giustificazione delle motivazioni per rendere più gradevole il racconto.