Il Prof Emigrante – Anno II – Riassuntone

Day 248

Lettera al nuovo ministro dell’Istruzione

01/06/2018

Ben insediato, Dott. Bussetti.

Le auguro di iniziare un proficuo lavoro, riuscendo a realizzare una plutocratica convergenza nella pluralità di interessi contrapposti che inevitabilmente si troverà a dover conciliare.

Già il fatto che io le parli nei termini appena espressi è un riconoscimento del suo titolo di studio, notevole passo avanti rispetto al recente passato.

Benché dal mio nome possa dubitare di ciò, oltre che essere un comune insegnante di scuola secondaria, io sono un potenziale elettore leghista (Diciamo leghista-sud) e potrei essere anche un genitore leghista di figli futuri leghisti che andranno in una scuola del rigoglioso Nord Italia.

Le vorrei suggerire una campagna d’azione per purificare le regioni settentrionali da tutti quei docenti che impunemente tolgono il posto ai bravi e volenterosi ragazzi del luogo, per poi avere l’impertinente pretesa di cercare di tornare a casa dalle loro famiglie.

Non li capisco proprio. Gli diamo il lavoro qui al nord, gli facciamo respirare la nostra aria produttiva e le emanazioni benefiche dei nostri verdi campi in primavera… e poi cosa fanno? Vogliono andarsene! Domanda di mobilità ogni anno, cercano scappatoia nelle assegnazioni provvisorie e altre assurde pretese con il solo scopo di rientrare in quel postaccio in cui l’ultimo trasporto pubblico puntuale risale (a quanto si dice negli ambienti locali) ai tempi del fascismo.

Il tutto costringendo le nostre perle, i nostri giovani, alti, belli e poco pelosi, alla svilente sofferenza del cambio annuale di insegnanti, con la continuità didattica che va a farsi benedire.

Caro ministro, la soluzione per tutti questi problemi esiste ed è abbastanza semplice. Si tratta di un percorso normativo che procede in due diverse direzioni.

Primo, dovete liberarvi dei docenti che già sono al Nord e che vogliono andare via. Secondo, dovete costringere chi sceglie consapevolmente di andare di insegnare al Nord a restarci.

La prima via é semplice, basta seguire una regola applicata in tutte le amministrazioni, private e pubbliche, ad eccezione della scuola:
I trasferimenti – tutti – precedono – tutte – le nuove assunzioni. Non è difficile, si assume in un determinato ambito solo se c’è un posto che non vuole o che non può occupare nessuno fra i docenti italiani già sotto contratto.

So che questo vorrà dire pochissime nuove assunzioni al Sud (forse nessuna) e tanti posti liberi al Nord per le brillanti menti che beneficiano sin dalla tenera età dei dolci effluvi delle acque del Po. Ma bisogna fare una scelta e… sinceramente.. oltre che “Prima gli italiani”, secondo me un bel “Prima il Nord” ci sta tutto. Del resto, già li stiamo mantenendo da anni con il nostro fatturato… cosa vogliono di più?

Certo, questo potrebbe spingere molti aspiranti docenti del Sud, che vedono bloccarsi la strada per insegnare a casa propria, a tentare la fortuna su , forse in misura ancora maggiore rispetto a quanto è successo in passato.

Noi però siamo più furbi, oltre che naturalmente più ricchi. Qui entra in gioco la seconda direzione di intervento, il suo tanto caro Ruolo Regionale, ovvero la possibilità di esercitare la professione nella esclusiva regione in cui si è superato il concorso o, in seconda battuta, un blocco decennale (ventennale? eterno?) sulla richiesta di mobilità dei nuovi assunti che tolga ogni esitazione a chi non desideri insegnare nelle nostre amate regioni senza accettare di spostarsi in modo pressoché definitivo.

Mi ascolti, Sig. Ministro. E’ davvero un consiglio che mi viene dal cuore.

Per il bene dei nostri figli del Nord e per evitare ulteriori sofferenze a docenti e famiglie del Sud lacerate da separazioni e difficoltà economiche, costrette a coltivare annualmente false speranze di rientro, metta in pratica questi due provvedimenti. Ed avrà in breve tempo una scuola efficiente e felice, fatta di insegnanti partecipi alla crescita della “loro” scuola, che finalmente verrà vista con senso di appartenenza, e di un corpo docente stabile nel tempo che non potrà che favorire la crescita dei nostri ragazzi

Con ammirazione
Forza Lega Nord sempre

Il prof emigr… ehm… il post militante

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Note

Cos’è questo day 248? Una lettera di parte, vistosamente esagerata nei contenuti e nei toni. Una sorta di esperimento sociale.

Ho provato ad immaginare quale potesse essere la soluzione al mio personale problema di rientro alla luce del nuovo governo appena insediatosi – alle porte di un’altra triste storia di mobilità che mi attende a Luglio – e come potesse essere partorita questa soluzione dalla mente di un militante leghista.

Paradossalmente, sono convinto che come rimedio funzionerebbe sotto entrambi gli aspetti e che, al di là dei toni accentuati, “un purista” la penserebbe davvero così, anche se difficilmente lo direbbe in pubblico.

Ovviamente so che una soluzione del genere sfavorirebbe tutti i precari rimasti al sud, molti dei quali miei amici, che hanno avuto ottime ragioni per non partecipare alla mobilità nazionale della 107 che ha devastato la mia vita. Quella rappresentata in modo spero evidentemente ironico è soltanto la soluzione che favorirebbe me e moltissimi altri nella mia stessa situazione, ma non è certo la soluzione “giusta” ed “equa” per tutti.

Anche perché, purtroppo lo sappiamo tutti, non esiste.

Il prof emigrante

N.B. Stento comunque a credere che qualcuno possa prendere sul serio un post in cui si parla di giovani “alti, belli e poco pelosi”

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