Il prof emigrante – Il resto dell’anno – parte I (dal day 101 al day 180)


Day 156

Apocalisse

01/02/2017

Sono a casa, giù.
E’ estate.
Abbiamo degli amici ospiti a cena.
L’ospite femminile attacca con il pippone dei profbellavitachehannotremesidivacanza.
Non la mando a bruciare fra le fiamme dell’inferno per educazione.
Poi all’improvviso, mi annuncia che ha messo un post su facebook, per farci un simpatico scherzo, in cui organizzava a casa MIA il raduno dei “docenti divertenti” (gruppo che per altro esiste davvero).
Si presentano in centinaia.
Sembrano migliaia.
Un’orda.
Mi devastano il giardino, la casa.
I bambini hanno paura.
Lei inizia a preparare pizze.
Ma non bastano mai.
Sradichiamo le porte dai muri per ricavarne tavoli.
Dai rubinetti esce birra.
Dei figli dei prof divertenti saltano sulla mia auto, distruggendola.
Poi esco a piedi, devo andare a comprare qualcosa.
E’ notte fonda.
Mi fermo in vetta ad una collina della zona, guardo la mia casa in lontananza.
Qualcuno ha acceso un fuoco.
Un momento, c’è gente sul tetto.
No. Il mio piccolo si sta affacciando per guardare giù.
La nonna materna lo tiene dal cappello del giubbotto.
Grido più forte che posso.
Non mi sentono.
Rientrano, ma altri rimangono sul tetto.
Poi è giorno, ma non è possibile.
Il cielo è azzurro, bellissimo.
Una luce intensa illumina tutto
Si alza il vento.
Fortissimo.
Il cielo diventa nero.
Nevica, per appena qualche secondo con fiocchi grandissimi.
Il vento diventa ciclone.
Nuvole nere di fuoco riempiono ciò che poco prima appariva limpido.
Non è normale.
Sta arrivando un terremoto, un’eruzione, un’esplosione nucleare, qualcosa di grosso.
Mi volto.
Esplosioni dal terreno.
Brandelli di lava che volano alti in cielo.
Torno a guardare verso casa. Non c’è nessuno.
Solo Lei e i miei figli stretti in balcone che guardano lontano.
Sono spaventati.
Le esplosioni si avvicinano.
Io in cima alla collina non posso far nulla.
Non ho il tempo di tornare.
Un’ultimo rumore.
Il buio.

Mi sveglio, ovviamente agitato.
Sento battere nel muro.
Per una volta avrò fatto più casino dei vicini.
Fa nulla, resto in debito di rumori molesti per decenni.

Evidentemente la notizia che la mia materia sarà interna agli esami di maturità e che quindi dovrò restare qui fino a metà luglio non è ancora stata interamente metabolizzata.

Il prof emigrante

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Note:

1) No, non ho mangiato pesante ieri sera (pizza surgelata) (ah, finalmente ho messo in funzione il forno) (si aprono prospettive culinarie interessanti) (come la pizza surgelata, per l’appunto)

2) Giornataccia intensa oggi: Burocrazia da preparare, Scrutini, Lezioni, Asta di fantacalcio semi-notturna in videoconferenza.

3) La componente burocratica riguarda la preparazione dei primi “p.d.p” della mia vita. Assurdo come abbia sempre pensato che questa sigla avesse un senso solamente come “Paperon de’ Paperoni”.


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