Il prof emigrante – Il fondamentalista cattolico e l’arabo felice (Dal day 70 al day 79)

Day 78

Il tira e molla oscurato dal blackout

13/11/2016

Da quando ho iniziato questa avventura del blog, mi capita spesso di assistere ad un evento e di pensare “ecco, di questo domani ne parlerò a lungo“, “questo lo inserisco nelle note“, “questa persona è un pericolo per la società, ma non posso metterlo sul blog perché rischierei la denuncia“.

In questo modo, non ho potuto che notare come – e a conti fatti non è cosa da poco – ogni giorno che viviamo nasconde sempre qualcosa da ricordare e raccontare, episodi che a volte rientrando a casa la sera tendiamo a dimenticare rispondendo con un finto-esauriente “tutto bene” a chi ci chiede dal vivo o telefonicamente come sia andata la giornata.

Ieri mattina sapevo già, con assoluta certezza, che l’argomento di oggi sarebbe stato l’emendamento alla Legge di Bilancio riguardante la possibile caduta del vincolo triennale all’ambito attuale in vista della mobilità 2017.

In 5 giorni, degno della miglior partita a ping pong fra campioni cinesi, l’emendamento è stato approvato in commissione cultura, rifiutato dalla commissione Bilancio e, ieri, riammesso su ricorso. Questa altalena di notizie ed emozioni, che il resto del mondo neanche prende in considerazione, ma che per noi prof emigranti di primo pelo è basilare, ha influenzato me e i miei ( 20.000? 30.000?) colleghi prof emigranti 2016 più della marea di Mont. St Michel, con cambiamenti umorali degni della più oscura adolescenza.

Poi tutto questo è sparito, diventato nulla, caduto nell’oblio, di fronte a ciò che è avvenuto alle 14.27 in casa mia.

Ero sul divanetto, sdraiato nella posa tipica del mio post-pranzo solitario, intento a guardare la sesta puntata di Westworld (Sky Atlantic: notevole, davvero tanta roba) quando sento “Pop“: uno scoppiettio tipico delle bottiglie di plastica che riprendono la loro forma dopo la pressione delle mani.

“Pop”. Che diavolo è un “Pop”?

Non do peso all’evento, finisco di vedere la puntata, quindi vado al pc per controllare gli ultimi eventi prima di andare a scuola.

WhatsAppWeb, l’applicazione che mi permette di utilizzare WA dal notebook è scollegata. Come mai? Per funzionare, deve essere collegata al cellulare, ma il telefono era in carica quasi all’80% Si sarà spento?

Si sarà spento?

Si, spento, Mah.

Perchè non si accende?

Dai, non scherzare

Accenditi!

Prendi vita!

Non mi lasciare!

Nooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo……………………

All’improvviso ti accorgi che nessun problema è davvero reale finchè non perdi la connettività con il tuo mondo.

Fortunatamente ho con me internet, nella cui offerta era incluso un numero di telefonia fissa (che non volevo) e mi sono ritrovato un telefono cordless di vecchia generazione che mio padre mi ha quasi infilato a forza nel bagaglio di fronte alle mie resistenze, perchè “non si sa mai“.

Quante cose ho ancora da imparare…

Il prof emigrante

_____________________
Note:

1) …ooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo………

2) A questo link, la mia precedente traumatica esperienza di privazione telefonica.

48 ore senza smartphone: timeline di una crisi di astinenza

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