Il prof emigrante – Il fondamentalista cattolico e l’arabo felice (Dal day 70 al day 79)

Day 70

La solita prima volta

8/11/2016

Riprende la solita vita dopo questi 3 giorni di “vacanza” trascorsi sul luogo di lavoro.

Solito rientro serale solitario, solita cena senza neanche aprire per intero la tovaglia sul tavolo, solito giorno allungato a dismisura al computer prima di decidermi ad andare a letto, solito lettone abitato per appena metà della sua capienza naturale (anche se aver comprato un piumino a due piazze per l’occasione ha rappresentato un netto miglioramento, rispetto all’outfit impressionista fornito dalle 3 coperte di varie forme e materiali che assemblavo in precedenza sopra le lenzuola).

E’ stata davvero una parentesi molto bella. Le ho fatto vedere ogni scorcio significativo che ho notato in questi due mesi, le ho fatto conoscere ogni ambiente in cui si svolge la mia vita e vivere parte di ciò che finora ho vissuto io. In fondo la sensazione di solitudine non è tanto legata al vivere lontano da casa – sono sicuro dei miei affetti e la lontananza temporanea non me li farà certo perdere -, quanto piuttosto al non poter condividere le emozioni con le persone care.

L’ultimo giorno è stato quello del lungo addio, vagamente ispirato al finale di Casablanca (anche se ci vedremo a casa fra 3 giorni). Una lunga passeggiata al Parco del Valentino a dar da mangiare agli scoiattoli e del tempo di qualità, seduti su una panchina con i piedi scalzi a sfiorare la riva del Po ha caricato di un nuovo capitolo la nostra storia personale e forse, alla fine, questa esperienza di separazione ci renderà ancora più uniti.

Con la cartolina del borgo medievale al Valentino, si chiude questa parentesi romantica. Peccato, bisogna guardare oltre.

E soprattutto… abbiamo fatto le prove e siamo pronti allo step successivo: portare qui appena possibile i nostri ragazzi. Sto già iniziando a studiare attività interessanti per loro, anche se mia figlia maggiore qualche giorno fa mi ha spiazzato: “FigliaDelProf, cosa vuoi fare con papà a Torino? Ci sono palazzi reali, giardini bellissimi…”Non lo so, papi, non vedo l’ora di essere lì con te. Magari andiamo a fare shopping insieme!

Primo: a 10 anni dovresti avere altri desideri
Secondo: ti sei già fatta la carta di credito con i regali di compleanno dei nonni e non lo sapevo?
Terzo: a 10 anni dovresti avere altri desideri (meglio ribadire)

Oh my God.

L’adolescenza… quella sì che fa paura!

Il prof emigrante

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NOTE:

1) Indimenticabile lo sguardo del portiere – che sa che ho preso un appartamento da vivere in solitudine – che mi ha visto rientrare a casa per due giorni con questa donna misteriosa. La prima volta l’ho pure salutato facendogli l’occhiolino, in un tripudio di goliardica complicità maschile. Fra meno di un mese verrà a trovarmi mia sorella… mi sa che entrerò nel palazzo abbracciandola, passandogli “casualmente” sotto lo sguardo, anche solo per vedere la sua reazione.

2) Quando in macchina, ieri sera, è apparso il segnale del possibile ghiaccio sulle strade, credevo fosse un malfunzionamento del display. Poi ho visto il termometro… 2,5°. E’ uno scherzo o cosa? Siamo ancora a Novembre! Io in questo periodo sono solitamente dubbioso se iniziare ad usare i maglioncini di cotone.

3) Spazio informazioni: in America hanno scelto Donald Trump (!), 45° presidente degli Stati Uniti d’America. Come influirà questo evento sulla mia situazione lavorativa personale?


Continua nel Day 71 – I numeri negativi

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