Il prof emigrante – La nuova casa, il pacco dal sud e il demone Balrog (dal day 50 al day 59)

Day 55

Il buon vicinato

24/10/2016

Sono alla mia prima vera esperienza condominiale: la mia casa giù è una villetta singola di paese, lontana dalla città, la palazzina in cui ho vissuto da ragazzo con i miei genitori era abitata esclusivamente da parenti.

Qui invece vivo in un condominio insieme ad altre 150 famiglie, in un complesso di 6 palazzi molto simili fra di loro, tutti di recente costruzione, che portano ad un totale di circa 900 unità abitative, contenenti quasi 3.000 persone e 6 portieri (che fanno categoria a sé). In altre parole, un paese intero in poche centinaia di metri quadrati.

Ora mi chiedo: è mai possibile che in tutto questo variegato caleidoscopio di umanità l’unico vicino visceralmente insopportabile l’ho beccato io?

(no, statisticamente, no. Ce ne saranno altri, ma finché non li avrò conosciuti, resteranno potenzialmente nella loro scatola/casetta come il gatto di Schroedinger, classificati fra i buoni cittadini)

Devo ammettere che non mi aspettavo cordialità qui al Nord, eppure dentro il condominio tutti salutano e qualcuno si ferma persino a scambiare due chiacchiere con me in portineria (ok, probabilmente mi vedono come un soggetto nuovo e lo fanno per studiare il soggetto e capire se la rispettabilità del quartiere è peggiorata).

Lui no.

In questo pianerottolo (scala “N”) siamo solamente in due; l’ho incontrato quattro volte: le prime 3 l’ho salutato e lui mi ha bellamente ignorato girandosi dalla parte opposta, la quarta volta – ieri sera – l’ho ignorato io e mi ha guardato con lo sguardo da “beh, non si saluta?“, così l’ho salutato e lui mi ha potuto deliberatamente ignorare di nuovo, probabilmente compiaciuto di sé stesso.

Me ne faccio una ragione in pochi istanti e lo mando mentalmente a quel paese, confidando che lì si potrà solo trovare bene, vista la compagnia.

La sua presenza, però, invade comunque la mia giornata. Dal suo appartamento, in cui vive con moglie (mai vista) e tre figli (visti e apparentemente normali, almeno fuori dal portoncino di casa), giungono continue urla fra marito e moglie, pianti disperati dei ragazzi, insulti pesanti rivolti anche ai più piccoli quando non sanno o vogliono fare i compiti… Roba che il telefono azzurro non dovrebbe solo intervenire, ma stabilire un presidio in loco collaborando con i caschi blu.

Insomma, anche io rimprovero i miei figli, se lo meritano, ma di certo non li chiamo abitualmente “stronzi“. “bastardi” o “figli di… buona donna” (in presenza della buona donna in questione).

Nei momenti peggiori, quando urla, insulti e pianti diventano insostenibili, tipicamente ad ora di cena, ho l’istinto di intervenire in difesa dei ragazzi, anche bussando semplicemente sul muro, ma so – purtroppo – che non lo farò. Per quanto sia una filosofia dal limite di tollerabilità non definito… “non sono fatti miei“.

Ho sempre cercato di evitare di giudicare la gente dal di fuori (oddio, tranne il tizio di ieri sera all’Oktoberfest), senza conoscerla direttamente e farmi un’idea delle motivazioni alla base dei loro comportamenti; dovrei farlo anche stavolta. Tanti indizi, però, a volte, fanno una prova e… mi dispiace sinceramente per quei ragazzi.

Non so se sono un buon genitore, soprattutto adesso che io sono qui e loro sono così lontani da me. Faccio e farò di tutto per svolgere il mio dovere di padre, per far star bene i miei figli e farli crescere in modo sano, corretto e basato su principi solidi, come i miei genitori hanno fatto (e fortunatamente fanno ancora) per me. Non ho alcuna certezza su come questo difficilissimo “mestiere” vada fatto, ma ci metto tutte le buone intenzioni possibili. Semplicemente mi dispiace vedere come altri vivano questa “missione” in modo differente.

Il prof emigrante

Scena tratta dall’ultima assemblea condominiale (per inciso, la prossima è fissata alle 23.55 di domani sera) (sono strani questi piemontesi). In particolare, nel momento della foto, l’amministratore urla dal palco: “Se non volete aumentata la quota millesimale… SU LE MANI!!!!! E chi non salta in affitto è… è… “

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Note

1) Mi sono già pentito di quanto scritto. Ho giudicato dicendo di non voler giudicare. Per quanto egli sia un individuo EVIDENTEMENTE ignobile, avrà i suoi motivi per agire così, sicuramente.

2) Ecco, ho appena giudicato di nuovo

3) Nessuno è perfetto

4) Beato lei, sig. Nessuno!

 

Continua nel Day 56 – La visita


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