Il prof emigrante – La nuova casa, il pacco dal sud e il demone Balrog (dal day 50 al day 59)

I miei primi 100 gg (e oltre) a Torino. Con questi dieci giorni questi si conclude il mese di Ottobre, e soprattutto si chiude un capitolo difficile come è stato quello della ricerca della sistemazione e si affacciano all’orizzonte nuove temibili sfide.


Day 50
(new) home sweet (new) home

19/10/2016

 

Day 50 – Home Sweet Home

Ho preso possesso della casa già da una settimana e, come sanno i miei più fedeli proffollowers, solo da due giorni ho trovato una parvenza di usi e costumi del ventesimo secolo grazie all’arrivo delle forniture di luce e gas; aspetto domani mattina per mettermi al passo con i tempi ed entrare, grazie ad Internet con la fibra, nel millennio corrente.

Sono in debito di una descrizione accurata. Si tratta di un bilocale composto da:

1) Una camera da letto, con armadione, comodini, cassettiera e un grande letto matrimoniale GeneratoreDiRimpiantiConiugali (peró posso così chiudere definitamente il ricordo del primo mese in questa città in quello scomodissimo letto a castello nel quale più che stendermi, mi “rifugiavo” la notte) (appunto, quale letto a castello?).

2) Una cucina soggiorno con la cucina (era ovvio? No, ho visto case di tutti i tipi e in una di queste la cucina non era in cucina, ma inspiegabilmente all’ingresso), degli scaffali, tavolo e sedie ed un divano-letto, sul quale ci sono macchie bianche sulle quali è bene non indagare che mi hanno spinto a prendere IMMEDIATAMENTE un copridivano. Temo che l’inquilina precedente, una collega che è rimasta due anni, si sia ambientata fin troppo bene.

3) Un bagno dal colore cangiante a seconda dell’illuminazione che riceve e di chi lo guarda (ricordate il vestito bianco-oro o blu-nero? Siamo lì). Purtroppo quando ho fatto la scelta definitiva non ricordavo ci fosse la vasca anziché la doccia. Ho risolto in fretta con bastone, anelli e tendina made in IKEA al modico prezzo di € 7 complessivi. Dio benedica re Carlo Gustavo di Svezia e tutta la sua discendenza. Dimenticavo, nonostante la vicinanza con la Francia, il bidet c’è.

4) Una lavanderia/ripostiglio con lavatrice e scaffali, spazio che, come dice sempre mia moglie, è “la ricchezza della casa“. Ovviamente gli scaffali sono già pieni; credo sia un fenomeno naturale che accade in tutte le scaffalature del mondo: queste, in modo autonomo, attirano oggetti che altrimenti butteresti via senza pensarci due volte.

5) Una cantina leggendaria, vista il primo giorno insieme al proprietario e dimenticata da allora nei meandri del piano -2, zona più simile alle catacombe di una antica città sumera che alle fondamenta di uno stabile di otto piani. Qualcosa di simile la potete trovare alla Basilica Cisterna (Yerebatan Sęrnici) di Istanbul. Se non sapete di che si tratta, fra poco il film “Inferno” di Ron Howard vi schiarirà le idee.

Mi trovo in un bel palazzo moderno, zona semicentro, con giardino interno condominiale con tanto di parco giochi per bambini. Quartiere tranquillo e ben servito, un centro commerciale a due passi (questo non è necessariamente un bene, se dentro vi sono 6 punti di ristorazione e io torno a casa troppo tardi per aver voglia di cucinare). Non male, davvero: tanta ricerca ha almeno portato buoni frutti.

L’appartamento mi è stato consegnato “nudo e crudo“, solo i mobili (molto low cost, credo ci sia ancora lo zampino degli scandinavi) e nessun accessorio. Qualcosa l’ho comprata, qualcosa è già in viaggio proveniente da casa (ciò che non aveva senso comprare: coperte, pentole, lenzuola di ricambio)… insomma, pian piano questo luogo sta diventando abitabile.

La mia casa vera è e resterà un’altra, seppur lontana un migliaio di km, in cui vivono tre persone che rappresentano il mio mondo e che proverò a raggiungere ogni volta possibile.

Però, una volta qui… è giusto provare a vivere decentemente no?

Infatti…

… musica thriller in sottofondo…

… è giunto il momento…

… sapevo che prima o poi sarebbe arrivato…

…devo farlo…

…c’è sempre una prima volta nella vita…

…si, devo proprio…

…sigh…

vado a lavare il bagno!

Il prof emigrante

BOTAREN Bastone per tenda doccia IKEA
Il Bastone BOTAREN, gli anelli RINGSJÖN, la tenda BADBÄCK… Tutta una scusa, l’obiettivo era andare all’IKEA a “scofanarmi” di polpettine svedesi in salsa di frutti di bosco.

__________
Note:

Non ha prezzo fare la spesa al supermercato e presentarsi alla cassa con soli accessori per la casa, fra cui guanti misura dieci, uno stendibiancheria e un’asse da stiro, sotto lo sguardo sbigottito delle casalinghe locali.

Continua con il Day 51 – L’Attentato


Pagine: 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *