Il Prof Emigrante – Le trappole immobiliari e quel sofferto “provo pena per te!” (dal Day 31 al Day 39)

Day 37 P.S.

Free time

07/10/2016

 

Nella foto, San Paolo, un blogger dell’antichità, precursore del vostro Prof emigrante, che in assenza dei mezzi moderni non poteva che spedire i suoi pensieri ad ognuno dei suoi popoli followers con epistole a dorso di mulo, nell’attesa di ricevere il like del tempo (una mano mozzata di infedele con il pollice in su) che attestasse la notifica di gradimento e avvenuta lettura.

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Dalla prima lettera di San Paolo ai Profemigratèsi


Notare la torsione del corpo, l’aria interrogativa, lo sguardo assente che lascia trapelare il profondo pensiero: “mo’ stasera che cazz glie scrivo ai Tessalonicesi? Me sa che glie riciclo la lettera ai Corinzi del mese scorso, che manco se conoscono… Sti burini!

(Si, San Paolo prese l’accento trasteverino nel lungo peregrinare della sua vita, oltre che naturalmente, le dita anchilosate e il gomito dello scribano)

Mi sono imbattuto in San Paolo e in altre centinaia di opere artistiche stamattina, non appena ho collegato il fatto che mi trovo in una grande città d’arte e che è la prima domenica del mese. In altre parole: “musei aperti

(Oddio, faccio la figura dello spilorcio, così?)(Nah, ci penserò su mangiando le due pizze equivalenti al prezzo del biglietto)(anzi, una e mezza, con i prezzi che ci sono qui)

Quindi, oggi il programma era:

1) dimenticare i problemi relativi alla ricerca della casa;

2) non pensare che sto mancando la prima vendemmia dai miei suoceri da 19 anni a questa parte (evento ingranditosi nel tempo fino a raggiungere le dimensioni di una piccola festa paesana);

3) sfruttare al massimo la bella giornata.

Così, di mattina lunga e riflessiva visita al circuito dei musei reali (menzione speciale per la Galleria Beaumont: magnifica), all’interno dei quali ho trovato la foto del predecessore in mezzo a migliaia di altri quadri in galleria, tutti meravigliosi ma che inevitabilmente si perdono nella massa.

Dopo una mattina in ambienti reali, non poteva che venire un pomeriggio di stampo più “popolare“, così lo stadio Olimpico e la partita delle 18.00, Torino – Fiorentina, sono stati la destinazione più naturale, così come il panino al camioncino con una stranissima salsiccia piccante, schiacciata come una cotoletta, che ha chiuso con onore questa domenica da emigrante.

Animo! La prossima domenica in trasferta sarà fra 3 settimane.

Il prof. (per l’appunto) emigrante

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NOTE:
E poi all’improvviso un episodio ti riporta alla realtà: in questo momento, proprio mentre scrivo, giù a casa la mia cucciola sta avendo una crisi di pianto e non posso farci nulla. Chissà cosa avrebbe fatto San Paolo al posto mio?


Day 38

la lunga ombra

08/10/2016

Ho fatto altro “shopping compulsivo”, prenotando una decina di voli a/r da dicembre a Marzo: comincio a reputarmi pericoloso davanti al PC di casa. Le tariffe, per essere Nord semi-estremo, sono ancora molto favorevoli. Tornerò a casa quasi sempre una volta a settimana, farò quattro soli “lunghi” nei prossimi 4 mesi. Viaggiare non mi pesa, lo prendo come un autobus senza ruote. So già che, per quanto potrà essere caotica questa settimana a venire per rendere abitabile la casa su, sabato e domenica dormirò nuovamente a casa giù. Ho già pronto il tormentone: “casa su” e “casa giù”… bidibi bodibi bu.

Ho ricevuto l’affetto dei parenti stretti, della mia famiglia, degli amici. Ho passato un bel weekend giocando (senza tregua) (si, neanche un attimo) (non conoscono la pietà) con i miei bambini, ho girato sagre di paese e ho portato i ragazzi a prendere un gelato al mare.

Eppure…

Un velo d’ombra ha coperto questi due giorni. Come se tutto fosse una mera illusione, figlia di una realtà che ancora non ho accettato fino in fondo. Frammenti di felicità che non ho potuto (che non abbiamo potuto) assaporare a pieno per la consapevolezza di doverli nuovamente perdere di lì a poco. Ci dovrò fare l’abitudine e non farne una malattia.

La fila per l’imbarco, proprio un questo momento, è ancora lunga davanti a me. Piena di storie di vacanza, lavoro, malattia, studio… persino un monaco buddista scalzo. Ognuno con il suo scopo da seguire e la sua speranza da sognare.

Passeggeri inermi nel viaggio della vita.

Si riparte!

Il prof emigrante

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NOTE:

Dov’è questo benedetto Sig. Marchese? Lo hanno già chiamato tre volte al Gate! Avvisatelo, altrimenti lo lasciano a terra!


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