Il Prof Emigrante – Le trappole immobiliari e quel sofferto “provo pena per te!” (dal Day 31 al Day 39)

Anche se si tratta di un periodo lontano nel tempo, i fatti in questione riguardano la prima decina di Ottobre, vado avanti nella pubblicazione riveduta e corretta del diario dei miei primi 100 gg (e oltre) a Torino.


Day 31
Se telefonando… piange il telefono

01/10/2016

 

A volte si fa peccato a scomodare i grandi nomi della musica del passato come la divina Mina e il compianto Modugno. Sono legati indissolubilmente dall’aver sentito il bisogno di raccontarci una loro – triste – storia legata al telefono.

Così, mentre l’una non ha il coraggio di prendere la cornetta e fare la telefonata che potrebbe far tornare indietro l’amore della sua vita (che lei stessa aveva prima cacciato perché si era troppo innamorata) (l’essenza della donna in poche semplici parole) (e noi poveracci che cerchiamo di capire l’incomprensibile mistero che si cela dietro le loro parole), l’altro invece è fermo lì, come un lucertolone ingobbito sulla poltrona vicino al telefono, intento ad aspettare un trillo che non arriva, ridotto al pari di una Pausini diciottenne.

In quegli anni non potevano far pace a colpi di faccine su whatsapp, nè potevano farsi del sano e reciproco stalking su facebook. Una vita fa c’era il telefono, nessun’altra via d’uscita. 

“Domenico, non dovevi”, “Ma figurati, è solo del Maalox”, “E perché mai mi fai un regalo così ardito?”, “Perchè fra quarantanni circa un tizio userà due nostre canzoni per fare un incipit di blog in modo totalmente scriteriato”, “Ancoooooora… Aaaaaancooooora… Aaaaaaaaaancooora!”

I protagonisti di questo selvaggio stalkeraggio nel nuovo millennio siamo io e i contatti trovati per quanto riguarda la casa da affittare.

(Si, torno sull’argomento. Embè?) (E’ un blog personale, mica un direttorio sovietico)

Al momento la sistemazione rappresenta il mio problema più serio, occupando buona parte dei miei pensieri quotidiani (anche perché, diciamocelo, al fantacalcio quest’anno è una tragedia, mi si sono rotti tutti i terzini), ed il 10 Ottobre, data da cui sarò residenzialmente scoperto è just one step away (proprio come l’Heaven)

Ho passato il pomeriggio al telefono contattando decine di privati che hanno inserito avvisi di affitto nei siti più disparati (affittofacile, kijiji, ilmioaffitto, catapecchiaonline, vieniporacciochetifrego, ecc.), ricevendo diversi “spiace, già affittato“, oppure “cerco solo studentesse, lei dalla voce non mi sembra abbia le… ” ma soprattutto tantissimi “no, purtroppo non affittiamo per brevi periodi!

Brevi periodi? Brevi? Ma che dite? Breve periodo è una settimana, al massimo un mese. Io starei per 9 mesi interi a casa vostra! Provi lei a chiamare i miei figli dicendogli che 9 mesi senza papà sono un “breve periodo. Allora ho chiesto, con un po’ di faccia tosta: “Preferisce lasciare la casa vuota piuttosto che affidarla a me per nove mesi?“. La risposta è carica di simpatia: “Si, entro un mese la affitterei comunque e non ho intenzione di fare beneficenza solo per il suo bel faccino.

Come chiunque di noi immagina la controparte mentre visualizza un annuncio online. E spesso fa bene. (aspetta un momento… breve checklist degli amici per vedere se ho agenti immobiliari che potrebbero restarne offesi… no, l’immagine può rimanere)

Così, dopo qualche minuto di riflessioni alternate a momenti di cieca ira, ho compreso come Mina, sia sparita definitivamente dalle scene, come conseguenza di una nella fase prolungata di ricerca immobili da prendere in affitto qui al Nord.

Per di più, la tigre di Cremona avrà sicuramente subito il mio stesso trauma, il giorno dopo aver scoperto che le sordide agenzie sul campo, in particolare quelle specializzate in affitti, vogliono come commissione di intermediazione DUE mensilità extra indifferentemente dalla durata del contratto. SticXXXX!

Inoltre il limite dei 12 mesi di affitto minimo pare al momento un problema insormontabile. Nonostante le 4 ore complessive dedicate alla ricerca oggi, non ho prodotto che il risibile risultato di 4 appuntamenti da effettuare fra lunedì e martedì.

In pratica, se entro mercoledì non avrò trovato nulla, sarò ufficialmente nel panico dovuto al rischio concreto di dormire sotto i ponti (che peraltro qui in pianura sono molto rari)

Soluzioni abitative 2.0: Gli “archi della marina”, Catania. Pratici e confortevoli, nonostante qualche spiffero e una costante sensazione di pericolo.

O perlomeno dovrò ripiegare nuovamente su una casa vacanze, stessa formula di quella attuale. Al momento, la CV più papabile consiste in una tavernetta poco fuori città, controllata a vista da un cane bianco di razza “cattiva” che mi farà sicuramente trascorrere attimi di serenità ogni qualvolta rientrerò al buio la sera

Certo, in confronto a questa ipotetica tavernetta, la mia attuale sistemazione, della quale mi sono lamentato spesso, sembra ricevere la quantità di luce di una cattedrale gotica! Pensate che gli unici punti luce in questo scantinato che al momento è in pole position (spero ancora per poco) si trovano in feritoie orizzontali in alto, come in una torre medioevale abbattuta. Inoltre, la cantina dell’abitazione del proprietario è accessibile solo dal mio (potenziale) appartamento, quindi potrei ritrovarmi questo tizio che viene, in canottiera e ciabatte, a prendere casse di vino  (bevanda per la quale mi sembra anche un po’ naturalmente portato) nel cuore della notte, così come la lavatrice guasta costringerà me a citofonare alla signora del piano di sopra e chiedere l’utilizzo del prezioso elettrodomestico ogni qualvolta ne avrò bisogno.

Impraticabile. Spero davvero di trovare qualcos’altro

Domani mattina ancora telefonate a privati, senza pietà.

Il prof. emigrante

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Note:
1) primo articolo del blog scritto con gli occhi più chiusi che aperti. Domattina lo rivedo ed aggiorno. Non connetto più per stasera, se trovate errori o discorsi senza senso, perdonatemi.

2) Vi saluta Mina

3) [POSTEDIT ] Ho preso un caffè e fatto un minimo di review sull’articolo. Era illegibile. 😀


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