Il Prof Emigrante – Il resto dell’anno – Parte III (dal Day 277 al Day 365)
Day 324
Il ragazzo-padre
07/07/2017
Partiamo subito dalla notizia più assurda. La scuola è finita e non mi sono fiondato giù a casa al momento in cui sono uscito per l’ultima volta di quest’anno (di quest’anno?) dal cancello della scuola, attraversando l’Italia a velocità folle e rientrando all’ombra del vulcano in tempo per la granita a colazione dell’indomani.
Assurdo, vero?
Sono ancora a casa a Torino, in attesa che Lei venga su con il piccolino in aereo e CI faccia compagnia durante il lungo viaggio di ritorno a tappe, occasione in cui spero trascorreremo del tempo sereno insieme, almeno fino al non-più-temuto esito del 20 Luglio (* vedi nota 1).
Ho superato “brillantemente” (non sono parole mie), la prova dell’arrivo dei suoceri (che non hanno mai fortunatamente saputo nulla di Lilliana – protagonista del day 314 – e credo non l’abbiano neanche sospettato) i quali, dopo 3 giorni di convivenza piacevole, intervallata da incontri con dei loro parenti e amici, alcuni dei quali dubito che loro stessi abbiano mai sentito nominare in precedenza) mi hanno lasciato come simpatico cadeau la mia piccola stella: 11 anni di figlia coccolosa magistralmente variegata con gocce di preadolescenza problematica.
Da 3 giorni, siamo io e lei, padre e figlia da soli. Finora ce la siamo cavata egregiamente, nonostante la casa di sia improvvisamente riempita di strani e nuovi oggetti quali la spazzola per i capelli lunghi o un tablet che sembra solo mostrare “youtuber” very cool. Caldo permettendo, siamo sempre in giro.
Le sto facendo fare di tutto e di più, cercando inconsciamente di recuperare gli ultimi 9 mesi di paternità a singhiozzo, senza viziarla troppo (e lei mi aiuta, davvero una ragazza giudiziosa. Lei, dall’altra parte d’Italia, ha continuato a fare un ottimo lavoro), ma cercando comunque di trovare degli spunti divertenti. Sembra funzioni, è contentissima di stare qui con me, me lo dimostra spessissimo. L’unico neo è che i sintomi della mancanza del fratellino si stanno facendo sentire più del previsto, il che fa un po’ ridere pensando che quando sono insieme si stuzzicano come due leoncini rompicogl… vabbè, ci siamo capiti.
Un episodio da raccontare? Ieri, ad esempio, le ho noleggiato una bicicletta in un parco selvaggio fuori città: era troppo grande, pesantissima, con solo una marcia, il percorso pieno di saliscendi e le sono pure rovinato addosso per evitare l’attacco di un’ape feroce ed indemoniata. Me lo rinfaccerà a vita.
Adesso stiamo per uscire di nuovo, lei vorrebbe andare a vedere un grande centro commerciale, io la vorrei portare a cercare altri scoiattoli cui dare da mangiare nei parchi, dove magari incontreremo nuovamente una gigantesca Nutria, creatura mai vista prima con faccia di castoro, coda di topo-godzilla, zampe di lontra, corpo nero di corvo bagnato.

Sta per finire, questo è certo. Il piccolino e Lei arriveranno qui finalmente domani e la famiglia sarà di nuovo riunita fino al 31/8. Non mi sembra neanche vero.
E’ finito un anno scolastico, signori miei.
Il prof emigrante
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Note
1) Il 20 Luglio. Non lo temo, non sarà come l’anno scorso in cui il 13 agosto poteva devastarmi la vita. Oggettivamente, peggio di quel giorno sicuramente non mi potrà andare (Uhm… Pantelleria? Lampedusa? Ustica?). Sono abbastanza cosciente di dover restare ancora qui per chissà quanto tempo e gli esiti degli altri livelli di istruzione non sono stati per nulla di buon auspicio (Oh, ne fosse tornato uno di quelli che conosco!)
2) non avevo idea di quanto potesse essere complicato a 11 anni il rapporto con i propri capelli.
3) Conoscete la nutria, no?
4) Lo so che “ragazzo” nel titolo è un filo fuori luogo. Soprassedete senza sottolinearlo, grazie.
Continua nel Day 328 – It’s time to leave